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Il lavoro da casa durante il lockdown, tra stress e produttività. Quanto e come siamo cambiati durante la pandemia?

Quante volte vi è capitato di ascoltare le espressioni “che stress”, “oggi mi sento stressato”, “sono sotto stress”? Ogni persona intende lo stress in maniera soggettiva e per questo diversa. Generalmente viene associato a una situazione di difficoltà più o meno intensa e a conseguenze potenzialmente negative per noi stessi, per la nostra salute sia psichica che fisica. Eppure è una delle soft skills più richieste.

La condizione di stress interessa circa il 22% dei lavoratori in Europa ed è stato stimato che una percentuale compresa tra il 50% e il 60% delle giornate lavorative perse in un anno, è correlata allo stress lavorativo. La gestione dello stress in ufficio è una delle soft skills più apprezzate sul posto di lavoro e permette di migliorare le condizioni di salute con relativo beneficio sia sociale che aziendale. Sì, ma a che prezzo per il lavoratore?

E-commerce pre e post-pandemia: cosa è cambiato in un anno

Gli utenti che hanno accesso ad internet nel mondo sono 4,5 miliardi, il 7% in più rispetto all’anno precedente, e rappresentano complessivamente il 59% della popolazione del pianeta. Di questi, il 92% (4,2 miliardi) accede alla rete da mobile. L’area Asia Pacifico è la prima per numero di utenti, con 2,3 miliardi di persone che accedono a internet, ovvero il 50% del totale.  Dunque, la pervasività del web non ha eguali.  La tecnologie adoperate hanno permesso a diversi settori di operare il cambiamento. Secondo la ricerca annuale di Casaleggio Associati (2021) il canale mobile nel 2020 ha permesso di transare circa il 48% del fatturato delle aziende e-commerce italiane, il 4% in più rispetto allo scorso anno.
Il 2020 è stato l’anno in cui tutti gli italiani hanno scoperto più che mai la possibilità di acquistare online, il COVID ha bloccato diversi mercati ma lo spirito con il quale il nostro paese ha reagito al cambiamento è sinonimo di resilienza, tenacia e innovazione.  Se prima il delivery era pensato solo per realtà come ristoranti e pizzerie, era possibile in periodo pandemico anche ricevere un compasso e un goniometro dalla cartolibreria di quartiere.

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